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Cara Francesca, ho mantenuto la promessa

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Francesca in ospedale, la sua tesi è diventata un libro

Francesca in ospedale, la sua tesi è diventata un libro

Questa lettera è di Marco Pirozzi, padre di Francesca

“Primo obiettivo raggiunto! Vorrei gridarlo forte per farmi sentire da mia figlia. ‘Quest'anno, per il mio compleanno, a un anno dall'inizio di tutta l'avventura, vorrei realizzare due desideri: uno è quello di poter tornare a camminare e l'altro è quello di riavere presto la mia chioma castana ... e invece mi accontenterò di passarlo con i miei nuovi amici medici, infermiere e vecchiette!’.
Sono le parole di un post di Francesca che ho trovato mentre sfogliavo la sua pagina Facebook. Piango ancora tutti i giorni e credo lo farò per sempre nei momenti che mi prendo ogni giorno con lei dove rivivo ricordi, immagini, parole o penso a cosa direbbe delle cose quotidiane se fosse ancora qui".

"Fra pochi giorni sarà il terzo Natale senza di lei, ma quest’anno sarà un ‘Natale speciale’! Quando ho salutato Francesca per l’ultima volta mi sono trovato ad avere a che fare con la morte, con il non esserci più ‘per sempre’, quel concetto del ‘per sempre’ che fin da piccolo mi spaventava, ricordo che dicevo ‘ma sempre, sempre?’ e diventavo triste. Il mondo mi è crollato addosso, non mi rendevo conto di come sarebbe stato il futuro e se ci sarebbe stato un futuro".

"Oggi quando penso a Francesca, qualcosa me la fa ricordare, ogni volta che prendo in mano il cellulare e la vedo dalla sua foto che mi saluta, sorrido, era il giorno del suo ultimo compleanno.
Ho preso la sua tesi di laurea sull’alimentazione durante le terapie oncologiche e grazie alla complicità di esperti, nutrizionisti e chef stellati l’ho fatta diventare un libro, ‘Il Cibo Ideale’, con l’idea di finanziare un progetto di ricerca sulle malattie oncologiche. Mi sono trovato con televisioni e giornali che parlano di lei, persone che mi fanno i complimenti".

"Questo mi sembra ancora strano, ma mi fa sentire Francesca in qualche modo presente. Lei non avrebbe mai voluto diventare ‘famosa’, ma sono certo sarebbe stata contenta di sapere che qualcuno sta cercando di trovare una soluzione a malattie come la sua. Grazie alla vendita del libro e al contributo delle tantissime persone che in questi mesi ci hanno dato il loro sostegno il 14 dicembre siamo riusciti a devolvere la prima tranche del finanziamento a un progetto di ricerca sperimentale su linfomi e tumori del Dipartimento di Scienze Biomolecolari dell’Università di Urbino".

"Abbiamo raggiunto un importante obiettivo, ma soprattutto siamo riusciti a concretizzare una promessa fatta, la prima tappa di un percorso difficile che ora si sta dimostrando raggiungibile. Come riesco a fare tutto questo? Mi chiedono tutti. Credo sia un modo per superare quel muro del ‘per sempre’ che mi avrebbe bloccato lì a piangere e basta e credo lei non lo avrebbe voluto.
Ho il fiatone di chi sente ancora il cuore pesante, ma non potevo fare altrimenti, solo così posso ricordare Francesca come lei avrebbe voluto: fare qualcosa di utile e di concreto.  Ma non è finita qui, con l’obiettivo di finanziare tutta la ricerca, l’attenzione deve restare alta. Un grazie ad ognuna delle persone che ci ha aiutato fino adesso e chi continuerà a restarci vicino, ne abbiamo ancora tanto bisogno. Ecco perché questo sarà un Natale davvero speciale".


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